søndag 29. juni 2008

Small Wonder

Bene.
Un'altra serata a Bergen è terminata.
Dopo una dormita di 11 ore rigeneratrici e una giornata intera di cazzeggio ho deciso di portare il culo fuori di casa per cenare al ristorante e assistere alla finale degli Europei al pub.
Non è andata come speravo: la Germania ha perso, ma in fondo se lo meritava visto che a parte i primi 20 minuti ha giocato di merda.
Quella la prima delusione della serata.
La seconda delusione è arrivata praticamente in contemporanea, dato che da un popolo dal sangue caldo come gli Spagnoli (che riempiva l'intero pub) mi sarei aspettata un'esaltazione devastante e un giubilìo degno degli Italiani ai mondiali del 2006 (figa, per una volta che vincono un cazzo di qualcosa!)
...
E invece..
Niente.
Nulla.
Baci, abbracci.. trenta secondi di numero di grida, un paio di strombazzate..
Dove cazzo sono le sedie e i tavoli che volano?! Le birre lanciate in aria?! La gente ubriaca?!?!
Mah..
Suckers..
La Juve festeggia mille volte meglio quando vince in casa contro il Monopoli.
E come sempre: cazzi loro! (oramai è il mio motto a quanto pare)

Io e i miei due amici decidiamo di andare a bere da un'altra parte, ed ecco arrivare puntuale la terza delusione.
Incontriamo gente brava, alla mano... Ma porco dio che noia!
Troppo spesso credo che mi divertirei molto di più intrattenendo una conversazione sulla fame nel mondo con una mensola.
Vorrei poter pensare di essere io quella malata che ha aspettative troppo alte, ma no.
Non è così visto che coi miei AMICI mi diverto sempre. SEMPRE.
Poco male, a breve tornerò a frequentarli spesso :D

Mentre tornavo a casa, armata di iPod alle orecchie e sigaretta alla mano, mi son ritrovata come al solito a perdermi nel turbinìo di pensieri che sempre ci colgono quando si cammina da soli.
Questa volta il pensiero non era neanche tanto stupido:
Oggi mi sono accorta di quanto pian piano ma inesorabilmente il mio fisico stia cambiando, maturando.
Ok, me ne sono accorta da un po', ma oggi c'ho fatto più caso del solito.
Allo specchio non vedo più una ragazza ma una donna.
Per quanto ancora trombabile, sono una donna. Non ci sono cazzi.
Nella mia testa.. eh, nella mia testa mica tanto.
Sì certo, sento tutta l'esperienza che ho fatto. Sono al mondo da un po', ho vissuto davvero.
Non ho rimpianti.
Non posso averne, semplicemente.
Ma ancora non mi basta: mi sembra che il tempo ci sfugga di mano troppo in fretta.
Impariamo troppo tardi quello che davvero può esserci utile per vivere davvero la vita appieno. Ora mi sembra di aver appreso parecchio, o almeno di aver capito quelle quattro cose che ho tentato di trovare da quando sono venuta al mondo.
Vorrei vivere per sempre, essere sempre così.
Vorrei potermi fermare e nonostante tutto andare avanti.
No, no.
Decisamente no.
Anche la vita dopo un po' "rompe il cazzo".
Forse semplicemente sarebbe bello poter avere a disposizione più tempo.
Più tempo per star bene, divertirsi e non pensare alle responsabilità.
Sì, ok: è un sogno; Ma sognare è ancora gratis. Al momento almeno.
Come al solito scaccio via i pensieri troppo profondi con un colpo di spugna dato dal mio senso pratico: ho 28 anni, prima di disperarmi davvero posso far trascorrere ancora qualche anno.. Quindi chi cazzo me lo fa fare di star qui a crucciarmi con pensieri angoscianti?
Ordino un'altra birra.
Al resto penserò domani.

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