mandag 7. juli 2008

Romanticismo e Tragedia

Negli ultimi giorni son stata troppo impegnata a distruggere il fegato per aver tempo di aggiornare il blog.
Sabato era il compleanno di mio padre, quindi siamo andati a cena fuori: io, mio fratello e i "vecchi".
Ordino mezzo litro di vino che ovviamente mi scolo quasi tutto da sola prima che ci portino da mangiare.
Risultato: marcia come un cavallo.
I miei a volte faticano a trattenere il disgusto che provano nel vedermi bere quantità per loro improponibili di alcol in tempi fin troppo brevi.
Non bevo poi così tanto e in fretta, ma capisco se una persona che non lo fa mai mi trova ripugnante quando mi vede in azione.
La serata è andata piuttosto bene: abbiamo parlato, mangiato benissimo e ci siam dilettati nel prendere per il culo mio fratello.
La chicca della serata quando mio padre ha rivelato con malcelato orrore di quella volta che mio fratello ubriaco gli ha vomitato nella tasca della portiera della macchina.
Forse il cameriere non è stato contento di trovare l'amaro che ci aveva offerto sputato nel mio tovagliolo, ma tant'è..
Ovviamente il delirio è durato per tutta la notte: dopo cena ho incontrato i miei amici e rivisto mille persone.
Alle 7:35 quando sono tornata mio padre si era appena svegliato: "Buongiorno".. - "Buonanotte"..
Le care, vecchie abitudini.

Un altro ragazzo dividerà con il mio oramai ex-coinquilino il vecchio appartamento nel quale ho vissuto fino a Venerdì.
Non ricordo il nome, c'ho parlato poche volte, ma mi pare una brava persona.
E' di Madrid e lavorerà a Bergen tutta l'estate.
Sono riuscita a fare una figura di merda clamorosa anche con lui.
A DISTANZA.
Dovrebbero darmi una medaglia.
Non mi dilungherò molto in particolari futili, semplicemente ho dimenticato il mio bellissimo vibratore usato sul letto.
Che ora sarà il suo letto.
Letto con sorpresa.
Non oso immaginare l'espressione del povero ragazzo in seguito alla scoperta dell'appariscente arnese fucsia e rosso munito di stimolatore vaginale a sei velocità.
Sigh
Mi viene da piangere.
Come farò a vivere senza? C'ero tanto affezionata, c'eravamo tanto "amati"!
Lo so che si può ricomprare dio cane, ma io voglio quello!!!
Implorerò il mio amico di riportarmelo, hehe..

A parte queste corbellerie, la mia vita scorre serenamente.
In armonia.
Fin troppo.
Quasi troppo felice nel mio torpore.
Arriverà una tempesta all'improvviso?
Bah..
Chissà che non porti con sè anche un po' di ispirazione: ultimamente ne abbisogno.

Detto questo vi mando a cagare in simpatia,
a presto?
Vedremo.

fredag 4. juli 2008

Cominciamo bene..

Eccomi finalmente in patria, a casa dei miei.
Viaggio andato bene, aerei puntuali, le mie valigie non sono state smarrite, credo di non aver dimenticato nulla a Bergen.
Fa caldo ma non troppo: stanotte si dorme alla grande, yes!
Mi chiedono tutti come ci si senta al pensiero di essersi stabiliti a Milano DEFINITIVAMENTE.
Non saprei che rispondere; Ho desiderato a lungo tornare e ora sono qui, ma insomma: son tre anni che vengo in vacanza a Luglio.
Realizzerò di più tra un mese, quando non ci sarà nessun aereo prenotato per riportarmi (o deportarmi) in Norvegia.

Tutte le volte che ho abbandonato una nazione, l'ho fatto col sole.
C'era il sole a Londra, a Stoccolma e oggi a Bergen: 30 gradi (fatto più unico che raro)
Le strade gremivano di Norvegesi in preda ad allucinazioni e miraggi dati dal caldo torrido, qualcuno strisciava implorando di riempirgli la borraccia.
All'aereoporto in fila al check in ho notato intere famigliole di mozzarelle già scottate dal sole nordico attendere l'imbarco su aerei per il Sud Europa (Spagna e Grecia le mete più ambite):
Auguri e scottatevi tanto.
Masochismo o suicidio collettivo?
Un ragazzetto in particolare ha attratto la mia attenzione accendendo in me un senso di nausea che poche altre volte ho provato (tipo quando si entra nel cesso del burger king):
La pelle del piccolo fermento lattico brufoloso era devastata da chiazze e bolle rosse; La povera creatura era talmente ripugnante alla vista che ho messo in dubbio si fosse scottatoal sole: più facile pensare sia stato infilato per sbaglio nel microonde da una mamma distratta.

Non mi sento molto ispirata stasera, non so cosa scrivere, probabilmente devo abituarmi alla nuova postazione.

Ok vado, a casa è appena successo il delirio.

torsdag 3. juli 2008

Desert places

Mi son finalmente liberata di tutte le dita in culo o quasi (chi ha letto gli altri post sa a cosa mi riferisco).
Almeno dell'essenziale.
Rimangono solo i bagagli, ma è da me farli due ore prima di andar via.
L'aereo è domani alle 17:30, uscirò di casa alle 14:30 giusto per prendermela comoda, quindi inizierò a preparare la valigia alle 11:00.
Va ancora tutto secondo i piani.
Oggi ho mangiato una misera porzione di gelato alla merda (sulla confezione c'era scritto "al cioccolato", ma della cioccolata aveva solo le tonalità) quindi ora per sopperire alla fame che imperversa ormai da diverse ore ho messo un'ottima pizza surgelata nel forno.
Non scherzo sull'ottima: mi piace davvero, parecchio.
Gesù s'è fatto "the last supper", io mi faccio "the last pizza".
Anche se spero di non crepare domani, non in un disastro aereo, men che meno crocifissa.

Il "Furby" del mio amico ha deciso di partire portando con sè il MIO caricatore del cellulare.
This means: il mio telefonino è quasi scarico e senza caricabatteria.
Dato che pure il mio senso pratico ha chiuso per ferie, non sono riuscita a usufruirne per arrivare alla soluzione del problema che un mio amico molto misericordiosamente mi ha suggerito: "visto che hai un nokia come quasi tutti: andare da un vicino e farti prestare un caricabatteria, no"?
VERO.
Le porte della conoscenza mi si sono aperte di colpo.
Vado in giro per il mio pianerottolo e suono i campanelli: pare tutti siano in ferie o assenti. Non escludo qualcuno faccia finta di non esserci: è anche una mia abitudine nove volte su dieci.
Nulla.
Vado al piano di sopra: due non rispondono, altri due sì ma non hanno il caricatore che mi serve.
Al quinto tentativo apre una vecchiaccia chiattona che guardandomi circospetta appena sentita la mia richiesta mette in moto gli ingranaggi dell'inutile cervellino per inventare in fretta e furia una scusa plausibile per non accontentarmi.
Poi i miei occhi lucidi che invocano la sua pietà riescono ad addolcire anche il mio aspetto da scaricatrice di porto e a rendere meno minacciosi i miei tatuaggi.
La vecchia løgia decide di fidarsi.
Mi da il caricatore a patto che glielo restituisca entro un'ora perchè poi ne ha bisogno lei.
Ok, mi sta bene, meglio di nulla. (Grazie stronza).

Nel pomeriggio mi sono imbattuta in un conoscente spagnolo che nonostante i sessantacinque due di picche che gli ho tirato da quando ci conosciamo, non ha abbandonato la speranza di riuscire a infilarmelo in qualche modo.
A volte vorrei rispondergli "non te la darò mai porco dio, lo capisci o no"?! Solo che son troppo buona, ed è già umiliante ricevere un due di picche senza bisogno di rincarare la dose.
Lo spagnolo in questione capisce molto bene l'italiano e diciamo che lo parla anche dignitosamente.
A volte però conia nuovi termini divertenti, che io ovviamente non mi curo di correggere: CAZZI SUOI.
Tra le chicche di oggi ho potuto catalogare "Stupidezza" (Stupidata); Tendita (Piccola tenda da campeggio); Cagna (Canna da pesca, che detta in spagnolo -caña- è sicuramente esatta, ma faccio fatica a immaginarmi lui che tenta di far abboccare un hallibut tenendo per la coda un dog de bourdeaux); Porro (Canna, questa volta intesa come joint)
Per quanto riguarda l'ultima, oscena parola, sono a conoscenza del fatto che è stata adottata anche in terra italica e la cosa non mi stupisce: quando si tratta di scimmiottare le peggio troiate siamo sempre in prima fila: "Ci fumiamo un porro"? - "No guarda, io preferisco un gambo di sedano se c'è".
"No, ma intendevo un PORRO" - "Ah, no grazie: le escrescenze cutanee non mi sballano molto".
Che obbrobrio.
Bbrrrr...

Nel complesso la definirei una bella giornatina dimmerda.
Unica parentesi di splendore, i versi a seguire:

They cannot scare me with their empty spaces
Between stars--on stars where no human race is.
I have it in me so much nearer home
To scare myself with my own desert places.

Null'altro da aggiungere.

onsdag 2. juli 2008

Filthy little whore

Stamattina mi son svegliata serena dopo essermi crogiolata nel sonno dei giusti per almeno otto ore e mezza.
In bagno non ho trovato nessuno stronzo mannaro pronto a mangiarmi.
Ho bevuto il mio caffè e subito giù con le duemila solite faccende pre-partenza, divenute ormai un supplizio.
Mi sto chiedendo se quando sarò libera da tutti gli obblighi questi improvvisamente non inizieranno a mancarmi. Un po' come una sindrome di Stoccolma sviluppata nei confronti del mio aguzzino (in questo caso la burocrazia).
Ma no, col cazzo!
Non vedo l'ora di liberarmene, punto.
Oramai son già proiettata in Italia, col corpo e con la mente.
I miei obiettivi in patria son diversi e potrei stilarne una lista:

1) Prendere una dose massiccia di pene. Per svariati motivi qui in Scandinavia la mia sessualità è andata, per dirlo in parole povere, a puttane. Non trovo sexy il nordico a priori (dopo anni qui mi ha stufato) men che meno trovo sexy il fatto che tenti di rimorchiarmi dopo essersi scolato due bottiglie di Jack Daniel's e aver mangiato "aglio, olio e peperoncino" (senza la pasta) e.. ah, neanche ricevere sputazzate in faccia risulta molto invitante la prima volta che si parla con una persona che aspira a diventare il tuo trombamico. O pure solo a "buttartelo" per una notte.
no no
Sono scialbi e le loro battute divertenti quanto la coda alla cassa al supermercato di Sabato pomeriggio.
Ci saranno pure delle eccezioni, ma ne ho incontrate troppo poche per saziare la mia libido come si deve.
Per lunghi periodi le uniche trombate che mi son capitate son state quelle durante le vacanze in patria, tanto da farmi sentire che IO sto all'ITALIA quando il PERVERTITO SESSANTENNE sta alla THAILANDIA.
Non va bene.
Punto a loro favore: ne ho provati pochi, ma a letto nessuno di loro è mai sceso sotto la quota del 7+.

2) Dormire la media di dieci ore a notte/giorno (dipende da che ora andrò a letto: se son le 10 di mattina col cazzo che mi sveglio all'una, tanto per intenderci)

3) Tornare a mangiare roba più o meno sana, almeno otto volte su dieci e non due su venti come faccio ora.

4) Tornare a mangiare quando ho fame, e non quando sono nervosa o non ho un cazzo di meglio da fare. Chissà che non riesca a buttare giù giusto quei quattro, cinque kg che mi distanziano dal peso forma?

5) Spaccarmi con tutti i miei amici (quest'obiettivo si può già considerare portato a termine)

6) Godermi due mesi d'estate alternando momenti di relax a puro devasto, dopodichè iniziare a cercare lavoro e possibilmente trovarlo subito.

7) Il lavoro non deve far schifo e soprattutto non vorrei essere pagata in talleri (su questo ultimo punto ho seri dubbi sulla riuscita dell'intento, ma vabbè..)

8) PORCO DIO, che ci sta sempre bene.

Vediamo quanti di questi "fioretti" verranno portati a termine con successo.
Io sono ottimista.
Non è sempre un difetto.

A questo punto passo e chiudo: vado a insultare un amico che si sta impegnando a rompermi le palle su messenger.

Morite